Buon pomeriggio a tutti, per un problema di salute mi vedo impossibilitata ad intervenire, ma voglio comunque manifestare il mio apprezzamento per la mostra di Andrea Benetti.
Sono infatti rimasta molto affascinata da questo originale progetto in cui l’artista ha voluto reinterpretare e riproporre secondo il suo senso artistico alcune opere di pittura rupestre rinvenute nella Grotta di Fumane e risalenti al Paleolitico, quindi oltre 40.000 anni fa.
La particolarità che però rende il progetto unico nel suo genere è l’aver potuto utilizzare, per le parti cromatiche, dei residui derivanti da reperti archeologici di quell’epoca, quali terriccio, ocra e carbone e dando quindi vita ad un suggestivo riciclo dei materiali attraverso la commistione tra preistoria e contemporaneo. Il tutto attraverso un’ iconografia ovviamente stilizzata ed essenziale, due caratteristiche queste che ritroviamo quali cardini dei moderni mezzi di comunicazione.
Auspico dunque il massimo successo a questo progetto che ha visto la virtuosa collaborazione tra le Università di Bologna e Ferrara e che spero contribuisca anche a fare “pubblicità” ai nostri siti di arte preistorica sparsi su tutto il territorio nazionale, a partire ovviamente dalla Grotta di Fumane e dalla Valle Camonica, che ricordo essere stato il primo sito italiano a venir iscritto nella lista Unesco nel 1979.