"Ho visionato alcune opere di Andrea Benetti, destinate a musei esteri” di Roberto Sabatelli
Mi sono sorpreso nel vedere queste piccole cose, piccole solo nelle dimensioni. Conoscevo Andrea già da tempo, da un po’ lo seguivo con interesse, di lui mi colpiva quella passione trascendete l’oggi, egli era già nel domani. Mi piaceva il suo linguaggio pittorico, quella nemesi sotto traccia dell’appassionato, ma quelle tavolette che mi ha mostrato mi hanno fulminato. Mi sono sentito come quando Diego Martelli vide le prime tavolette macchiaiole di Cabianca, di Signorini e Fattori. Lo stupore prende il cervello, nelle sue pieghe è cortocircuito. Si va al di là della semplice figurazione, la forma è smembrata e riassemblata in un continuum strano, vi è, in quelle forme semplici ed in quei volumi, un senso quasi esoterico della composizione e dei concetti. Le forme sono quelle ancestrali, quasi primitive del concetto semplice, ma qui non vi è nulla della semplicità, vi è pensiero e razionalità. Buon viaggio, quindi, piccoli splendori.
Roberto Sabatelli | già Direttore della Pinacoteca Amedeo Modigliani |