"Andrea Benetti: una perla rara” di Gregorio Rossi
All’alba della vita, quell’uomo impaurito ed affamato, tracciava segni sulla parete rocciosa e quei segni erano la vita o la morte, in una danza lugubre per la sopravvivenza. Se questo è vero, quell’uomo primordiale, coperto solo da una pelle animale, si confrontava con la creazione in una preghiera ancestrale e sublime. Tutto ciò è nel profondo del nostro sentire; il segno, il sogno, la preghiera ad un Dio, la fame e la paura. Vedo tutto ciò nelle opere di Andrea Benetti, il senso primordiale della creazione, il ritmo del segno, la fatica del quotidiano, la voglia d’aria pulita. È raro ritrovare, oggi, un artista che abbia tale profondità interiore; Andrea Benetti è una perla rara che lotta la sua avventura giorno dopo giorno, di fronte al pathos della tela bianca; quella tela bianca che è l’oggi di quella parete rocciosa; è cambiato il supporto, ma la vita, la morte e la danza lugubre per la sopravvivenza, per fortuna, sono rimaste intatte.
Gregorio Rossi | Critico e Storico dell’arte | Curatore del Museo di Arte Contemporanea Italiana in America | già Curatore del padiglione “Natura e sogni” alla 53ª Biennale di Venezia |