"Nelle grotte il fascino delle pitture” di Vincenzo Chiumarulo
Dalle immagini anch’esse sbiadite dei libri di storia, le pittura rupestri torneranno a farsi ammirare nel luogo più naturale: le pareti di una grotta. E quale location migliore delle grotte di Castellana per rievocare le antiche caverne dove, più di novemila anni fa, gli uomini affidavano alla pittura il compito di tramandare la propria cultura, dalle tecniche di caccia ai riti religiosi. Si chiama “la pittura Neorupestre” il progetto con cui il pittore bolognese Andrea Benetti farà rivivere, da stasera al 25 settembre prossimo, il mistero ed il fascino delle pitture parietali nella grotta “Grave” che ospiterà la mostra: sette bassorilievi su fondo gesso realizzati su tela ed anticati con sostanze naturali quali l’henné, il cacao e il caffè e rifiniti con colori ad olio. Tutte le opere saranno sorrette da strutture autoportanti ed illuminate con una tecnologia che regala al pubblico la sensazione di trovarsi di frobte ad una illuminazione tanto naturale quanto suggestiva. Inoltre stasera, durante l’inaugurazione della mostra, saranno proiettate due opere in formato gigante sulle due principali e maggiori pareti rocciose: protagonisti della visione saranno bisonti e cavalli per rendere omaggio ai famosi soggetti delle popolari grotte che ospitano le pitture rupestri più famose al mondo, quelle di Lescaux e Altamira.
La ricercatezza della mostra non nasce per caso: “pittura Neorupestre”, infatti, è un vero e proprio Manifesto artistico che è stato presentato alla 53esima Biennale di Venezia, nel 2009.
Vincenzo Chiumarulo |
Giornalista |